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“Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite”

(Romani 12,14)

Don Cosimo Scordato: "Hanno tutto il diritto di amare e di essere amati e di formare delle famiglie

  • Immagine del redattore: Gruppo Ali d'Aquila
    Gruppo Ali d'Aquila
  • 24 gen 2011
  • Tempo di lettura: 2 min

Lesbiche e gay «sono persone normali, non errori di natura o dei malati. Sono persone che hanno tutto il diritto di amare e di essere amati e in quanto tali di formare delle famiglie». Lo ha detto Cosimo Scordato, rettore della chiesa di San Francesco Saverio all’Albergheria, quartiere palermitano. Il presbitero parla di Dico e omosessualità alla presentazione del progetto «Prospettiva Queer», una rassegna sui film gay.

Don Cosimo Scordato

«Quello dei Dico è un tema che la Chiesa, ai più alti livelli, dovrebbe rivedere radicalmente. Bisogna avere rispetto» per le lesbiche e per i gay «perchè quello che conta è l'amore. E loro amano al pari degli etero».

L’omosessualità “non è, quindi, un ‘peccato contro natura‘ - sottolinea il prete palermitano – né un elemento di disordine. Conta la persona con la sua capacità di amare e in quanto tale deve essere rispettato”. Per Scordato “è la persona, infatti, che qualifica la dignità umana. E dove c’è amore c’è Dio. Per questo la Chiesa dovrebbe rivedere radicalmente il suo pensiero”.

Il riferimento è al Vaticano e al papa di Roma che, secondo il prete, “ancora stentano ad accettare senza pregiudizi gli omosessuali”. “I gay vengono trattati con diffidenza - precisa - se non addirittura con paura. Devo ammettere che anch'io quando ero seminarista, li guardavo con terrore, ma poi frequentandoli ho imparato a vedere le cose dal loro punto di vista e mi sono reso conto che non c'é nulla di sbagliato in loro”. Per il rettore di S. Francesco Saverio all'Albergheria “sbaglia piuttosto, chi li considera come peccati contro natura e ‘anormali’. Sono semplicemente persone che amano e che chiedono di essere amati: l'amore è uno dei principi fondamentali del sentimento cristiano. Per questo la Chiesa sbaglia a non accettarli”. “Il gay fa paura - spiega - perché è un elemento di disordine rispetto alla 'comodita’ intellettuale della chiesa”.

Scordato affronta anche il tema spinoso delle unioni tra omosessuali e delle adozioni. “Le coppie gay come quelle etero - osserva -costituiscono di fatto un nucleo familiare, anche se questo non vuol dire aprire tout court le porte alle adozioni. E’ un tema che va approfondito” facendo, così, capire che non è una possibilità da escludere a priori. “L'essere gay - argomenta il prete - non è una colpa o una diversità. Basarsi su un principio di 'natura’ dell'uomo, che in quanto tale dovrebbe essere solo etero, è sbagliato perché altrimenti dovremmo accettare anche la legge naturale in base alla quale l'animale più forte vince sul più debole, una legge che fa a pugni con l'insegnamento del vangelo”.

(da due articoli, uno sul CORRIEREDELMEZZOGIORNO.it e l'altro sul GIORNALEDISICILIA.it di Lunedì 24 Gennaio 2011)

 
 
 

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