A cura dei webmaster del progetto Gionata, 17 dicembre 2011
I gruppi di credenti omosessuali in Italia sono “una realtà in piena crescita. Dinamica, variegata, non priva di differenziazioni interne”. Questo è il quadro che emerge dall’inchiesta che Adista (www.adistaonline.it), il bisettimanale su mondo cattolico e realtà religiose, ha voluto dedicare ai circa 30 gruppi di omosessuali credenti presenti nelle varie realtà locali del nostro Paese.
Un'esperienza che ricorda alla “vasta comunità dei credenti, il problema di quanto sia difficile ancora oggi per tante persone conciliare al proprio interno l’essere omosessuali e il sentirsi parte di una comunità in cammino, che molti (non tutti) identificano con la Chiesa cattolica”.
L'inchiesta curata da Marco Zerbino, pubblicata su Adista Notizie del 17 dicembre 2011, cerca di far luce soprattutto sui “rapporti dei gruppi con le comunità di credenti locali e con le parrocchie” dando sopratutto voce ai parroci e ai delegati vescovili che accompagnano questi inediti cammini, vera e propria “novità degli ultimi anni”.
Attualmente sono molti “i gruppi di credenti omosessuali italiani hanno trovato accoglienza nelle parrocchie, e questo non solo in occasione delle veglie per le vittime dell'omofobia, ma anche per tenere i propri incontri e per organizzarne altri insieme alla più vasta comunità parrocchiale”.
Per Adista “punta avanzata nell’accoglienza parrocchiale verso i credenti omosessuali è senz’altro Catania, dove da più di vent’anni il gruppo locale, I Fratelli dell’Elpìs, è inserito nelle attività della parrocchia del SS. Crocifisso della Buona Morte. «Inserito, non ospitato», ci tiene a precisare il parroco, don Giuseppe Gliozzo”.
Un rapporto decisamente positivo “con la comunità parrocchiale di riferimento caratterizza anche il gruppo Emmanuele di Padova che, oltretutto, è anche rappresentato ufficialmente da un suo membro nel consiglio pastorale della chiesa della Madonna della Salute”.
Più recente è invece la relazione instauratasi fra la parrocchia della Madonna della Tosse di Firenze e il gruppo Kairòs. “L’incontro con queste persone”, racconta don Giacomo a Adista, «mi ha colpito per la serietà e la maturità della loro fede, e in tal modo ho potuto decostruire stereotipi e idee preconcette di cui, purtroppo, risentiamo un po’ tutti.”
Ma l’accoglienza e il rapporto con le parrocchie non si limita a queste realtà. Afferma Adista che “vengono regolarmente accolti in una parrocchia, ad esempio, anche il gruppo milanese La Fonte, quello bolognese In Cammino e il gruppo La Creta di Bergamo, mentre a Palermo il gruppo Ali d’Aquila si riunisce presso la comunità di San Francesco Saverio all’Albergheria”.
L’inchiesta cerca di far luce anche sui rapporti che i vari gruppi sono riusciti a instaurare con le diocesi di appartenenza anche se ricorda che “di fatto, l’unica diocesi italiana ad avere avviato una pastorale di accoglienza per gli omosessuali è quella di Cremona (v. Adista n. 123/09)”, «un percorso iniziato a fine 2007»”.
Mentre “un percorso simile a quello di Cremona potrebbe partire in futuro anche a Parma, dove il vescovo, mons. Enrico Solmi, ha da tempo stabilito un contatto con il locale gruppo di credenti omosessuali (v. Adista n. 64/10), e a Crema, dove mons. Oscar Cantoni aveva già cominciato a muovere i primi passi nella stessa direzione”.
Invece un discorso “a parte merita infine la diocesi di Torino, per molto tempo una delle più aperte e sensibili su questi temi. Qui, a partire dal Torino Pride del 2006, si era costituito un gruppo di lavoro su fede e omosessualità che, nell’arco di qualche anno, aveva portato alla pubblicazione del volume di don Valter Danna intitolato Fede e omosessualità. Assistenza pastorale e accompagnamento spirituale (Effatà, 2009). Il processo in atto ha tuttavia subito una brusca interruzione” su cui l’inchiesta cerca di fare luce.
Il dossier di Adista termina con una risposta, a più voci, alla domanda: “a cosa servono i gruppi di credenti omosessuali”.
A corollario dell'inchiesta una scheda su “Omosessualità e magistero ecclesiastico”, mentre nell'allegato Adista Documenti, sempre del 17 dicembre 2011, segnaliamo: “Glbt: una partita da giocare all’attacco” di Franco Barbero e “Al di sopra di tutto l'amore” di don Alessandro Santoro, ampi stralci dei loro interventi tenuti alla conferenza europea su “Le persone omosessuali e transessuali e le Chiese cristiane in Europa: paure e opportunità per una piena accoglienza e inclusione” (Roma, 10 giugno 2011) organizzata dai gruppi di credenti omosessuali italiani durante l’Euro Pride di Roma.
ARTICOLI DEL DOSSIER ADISTA:
“Cristiani, alla luce del sole. Inchiesta sui credenti omosessuali in Italia” di Marco Zerbino, Adista Notizie del 17 dicembre 2011, pp.7-10
Omosessualità e magistero ecclesiastico: l’amara “cura” di Ratzinger, Adista Notizie del 17 dicembre 2011, p.10
Per una piena accoglienza e inclusione». La primavera dell’impegno degli omosessuali credenti, Adista Documenti del 17 dicembre 2011, p.6
“Glbt: una partita da giocare all’attacco” di Franco Barbero, Adista Documenti del 17 dicembre 2011, pp.6-8
“Al di sopra di tutto l'amore” di Alessandro Santoro, Adista Documenti del 17 dicembre 2011, pp.8-10
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