Lo scorso 30 novembre, nella Chiesa di San Francesco Saverio all'Albergheria di Palermo, Alessandra della Comunità Kairòs ha tenuto una Lectio Divina sul brano della Prima Lettera ai Corinzi 13, 1-13 su invito del Gruppo Ali d'Aquila.
1 CORINZI 13, 1-13
1 Quand'anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho amore, divento un bronzo risonante o uno squillante cembalo.
2 E se anche avessi il dono di profezia, intendessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede da trasportare i monti, ma non ho amore, non sono nulla.
3 E se spendessi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri e dessi il mio corpo per essere arso, ma non ho amore, tutto questo niente mi giova.
4 L'amore è paziente, è benigno; l'amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia,
5 non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male;
6 non si rallegra dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità,
7 tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.
8 L'amore non viene mai meno, ma le profezie saranno abolite, le lingue cesseranno e la conoscenza sarà abolita
9 perché conosciamo in parte e profetizziamo in parte.
10 Ma quando sarà venuta la perfezione, allora quello che è solo parziale sarà abolito.
11 Quand'ero bambino, parlavo come un bambino, avevo il senno di un bambino, ragionavo come un bambino; quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino.
12 Ora infatti vediamo come per mezzo di uno specchio, in modo oscuro, ma allora vedremo a faccia a faccia; ora conosco in parte, ma allora conoscerò proprio come sono stato conosciuto.
13 Ora dunque queste tre cose rimangono: fede, speranza e amore; ma la più grande di esse è l'amore.
LECTIO DIVINA
Se la nostra fede si basa su Cristo, allora si basa sull'amore che tutto scusa, che non giudica, che perdona, che sopporta. E ciò non per equilibrismi della volontà (che finiscono, spesso, per avere esiti letali), ma per una nostra radicale adesione a Cristo il quale, con la sua vita, ci ha insegnato la nostra stessa vita, ci ha insegnato la nostra umanità e lo ha fatto attraverso l'amore. Siamo dunque chiamati innanzitutto all'agape, perché siamo chiamati alla relazione con gli uomini, alla fraternità.
Fonte: Comunità Kairòs
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