PRIDE AND PREJUDICE
- Gruppo Ali d'Aquila
- 13 giu 2010
- Tempo di lettura: 4 min
A giugno Palermo ospiterà il primo “Pride” regionale dei movimenti omosessuali. Un'occasione per gridare un no all'omofobia e festeggiare i trent'anni del primo circolo Arcigay in Italia, che vide la luce proprio a Palermo. Il 19 un grande corteo con Vladimir Luxuria.
di Alessia Cannizzaro su ILOVESICILIA n° 55 giugno 2010

Non sarà solo una festa, ma anche e soprattutto l'occasione per lanciare un messaggio di sensibilizzazione per i diritti degli omosessuali. A Palermo è già tutto pronto per il Sicilia pride del 19 giugno, il primo a carattere regionale. Ma c'è anche un altro primato: quest'anno ricorre anche il trentesimo anniversario della nascita del primo circolo Arcigay in Italia, creato per la prima volta proprio a Palermo.
L'attesa è tanta e le premesse per un'invasione pacifica e colorata ci sono tutte. “Non essendoci precedenti - spiega Annette Bansa, presidente regionale dell'Arcigay - non possiamo fare alcun pronostico su quanta gente parteciperà all'intero evento e al corteo di chiusura. Ma la grande partecipazione cittadina alla manifestazione contro l'omofobia svoltasi in città lo scorso 18 settembre ci fa ben sperare. La città ha sempre risposto bene, con grande apertura e sensibilità. Proprio in quell'occasione - ricorda Annette - si è costituito il coordinamento Stop Omofobia Palermo che raccoglie non solo tutte le associazioni Lgbt (lesbo, gay, bisex e trans, ndr) cittadine, ma anche numerose realtà politiche e associative di diversa natura. Un fatto unico, anche questo, perchè solitamente questo tipo di associazioni viaggia per conto proprio; invece qui a Palermo lavoriamo tutti insieme per portare avanti un discorso comune di uguaglianza, rispetto dei diritti e legalità”.
Ed è proprio grazie a questo coordinamento che è nata la proposta di organizzare un pride regionale, proposta che è stata accolta positivamente da tutta la comunità isolana. Per preparare la città all'evento le associazioni coinvolte stanno organizzando una serie di iniziative politiche, culturali, sociali e ricreative, come convegni, incontri, spettacoli che si svolgeranno durante tutta la settimana antecedente al 19 giugno, giornata conclusiva del Pride. L'appuntamento per tutti è alle 16 in Piazza Magione. Da lì il corteo si muoverà per via Rao fino ad arrivare in via Lincoln. Il serpentone attraverserà il Foro italico, per poi risalire Corso vittorio Emanuele fino a via Roma. Poi il corteo raggiungerà via Cavour e infine Piazza Verdi dove, dopo gli interventi politici, ci sarà un grande concerto/spettacolo di chiusura. La macchina organizzativa del Pride regionale intanto è già in moto e tra i nomi eccellenti figura anche quello di Vladimir Luxuria, che sarà la madrina della manifestazione. “Il suo contributo in Sicilia è stato fondamentale - racconta Luigi Carollo, portavoce del coordinamento Stop Omofobia - e si è creato un legame molto stretto, tanto che quando viene a trovarci, trascorre le sue serate come una normale persona che vive la città come la viviamo noi. Si sente a casa e la gente risponde con lo stesso affetto”.
“L'idea - continua Annette Bansa - era quella di organizzare una sorta di Pride Village, per sensibilizzare la città su diversi temi legati non solo ai diritti degli omosessuali. Questo perchè non è più pensabile assistere a scene di violenza nei confronti di chi ha orientamenti sessuali, ma anche ideologici, politici, differenti degli altri. Durante gli ultimi mesi ci sono stati decine di episodi di violenze e abusi che ci hanno spinto in questa direzione, a farci portavoce di un messaggio diverso, di unione. Vorremmo creare una sorta di rete a tutela non solo dei diritti lgbt, ma di tutti quei soggetti considerati "deboli” in quanto vittime di una sicietà poco rispettosa della diversità. Il Sicilia pride 2010 vuole essere non solo un appuntamento per tutta la comunità lgbt, ma la manifestazione di tutti quelli che credono nella libertà e nella piena uguaglianza dei diritti. Non ci sentiamo e non siamo una comunità a parte, ma siamo pienamente integrati nella realtà palermitana, di per sè complicata e piena di contraddizioni. Tanto è stato già fatto, ma tanto c'è ancora da fare".
L'Arcigay palermitano ha infatti ripreso la sua attività a novembre scorso e può già vantare tutta una serie di iniziative rivolte alla tutela dei diritti. Chi si avvicina a questa realtà, potrà anche fare affidamento su un supporto medico, psicologico e legale offerto da diversi professionisti specializzati sui temi quali separazione, divorzio, affidamento dei figli, e altro ancora. Il loro impegno va dunque oltre la rivendicazione di diritti prevalentemente “omo” e il coinvolgimento di alcune parti della politica ne è la prova. “Noi abbiamo aperto uno stretto dialogo con la politica - afferma Annette Bansa - coinvolgendola in tutte le nostre iniziative. Una coppia omosessuale deve avere gli stessi diritti e doveri di una coppia etero e la possibilità di riconoscere e crescere i figli nati all'interno della coppia”.
Si parla dunque di riconoscimento di diritti civili, ma c'è anche un fronte impegnato sul campo religioso. “Non abbiamo mai instaurato un vero dialogo con la Chiesa - precisa - ma nulla ci vieta di trovare comunque un punto di contatto, una base su cui lavorare. Ci sono dei preti infatti che ci accolgono senza alcun tipo di discriminazione e stanno iniziando, anche se non proprio apertamente ma direi quasi in sordina, un percorso religioso con chi sente il desiderio di proseguire il proprio cammino religioso, nonostante il proprio orientamento sessuale”. E’ nata proprio per questo l'associazione "Ali d'aquila“ che unisce gli omosessuali credenti che si incontrano settimanalmente all'interno della Chiesa di San Saverio. "E’ senza dubbio un primo passo importante - spiega - perchè finalmente si accetta la diversità che non viene più considerata come malattia, ma come alternativa possibile. Ogni diversità è portatrice di arricchimento culturale”.
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