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“Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite”

(Romani 12,14)

Superare l’Omotransfobia: le intenzioni di preghiera di Arcivescovo e Sovrintendente Valdometodista



Hanno fatto pervenire una propria INTENZIONE DI PREGHIERA IN OCCASIONE DELLA GIORNATA PER IL SUPERAMENTO DELL'OMOTRANSFOBIA, sia il Sovrintendente del XVI Circuito delle Chiese Metodiste e Valdesi, il pastore Peter Ciaccio, sia, per il secondo anno consecutivo, l'Arcivescovo di Palermo, delegato della Conferenza Episcopale Siciliana per il Laicato, Mons. Corrado Lorefice.


Alla XIII veglia ecumenica di preghiera per il superamento dell'omotransfobia (S. Chiara, Palermo, Venerdì 17 maggio 2019 ore 20:45) il pastore Ciaccio sarà presente (la Chiesa Valdese di via Spezio è da sempre coorganizzatrice) mentre la preghiera di Mons. Lorefice sarà invece invocata dal Delegato Arcidiocesano per la Pastorale LGBT, Mons. Antonio Zito-Di Vita.



Intenzione di preghiera del Pastore della Chiesa Valdese di Via Spezio:


Signore, ti preghiamo affinché possiamo tutte e tutti convertirci alle tue vie,

riconoscere il prossimo che tu ci fai incontrare, rispondere alla vocazione a essere fratelli e sorelle gli uni delle altre.

Signore, ti chiediamo di mutare il nostro sguardo e i nostri cuori, affinché possiamo guardare il nostro prossimo con gli stessi occhi amorevoli che Tu poni su di noi.

Signore, donaci di avere fiducia nei tuoi piani, donaci di avere speranza nel tuo intervento potente di tutte e tutti, anche nei cuori dei malvagi, donaci di amare.

Signore, tu conosci i “tuoi” che sono sempre più dei “nostri”; tu rialzi l’oppresso e gli doni dignità. Allarga il nostro sguardo, allarga i nostri cuori.


Intenzione di preghiera dell’Arcivescovo Corrado Lorefice in occasione della Giornata Internazionale per il superamento dell’omotransfobia:


Papa Francesco ci ricorda continuamente, ispirato dal Vangelo, che l’altro che sta davanti a noi è sempre persona, prima di quello che fa, o dice, o crede.

L’aggettivo è una delle cose che crea distanze tra la mente e il cuore. Crea distacco dall’altro. Incapsulare l’altro dentro un aggettivo significa non riconoscerlo e incontrarlo nella sua dignità di persona e, conseguentemente, esporlo all’esclusione, all’emarginazione, alla derisione, alla strumentalizzazione, alla persecuzione. Lasciamo emergere la persona - l’immagine di Dio - che sta davanti a noi. Riconosciamo “il volto” di chi ci sta dinnanzi, tendiamo le braccia del cuore all’accoglienza. Sempre!

5Se abbiamo accolto il Vangelo di Gesù, a chiunque ci sta di fronte abbiamo il gioioso mandato di dire, prima di ogni cosa, prima della stessa formula del nostro credo religioso o morale: “Tu sei un amato da Dio!”. Ognuno - al cuore della propria coscienza - ha il diritto di trovarsi di fronte a questo “e-vangelo”, a questa “bella notizia”.

«Al centro [dell’annuncio di Gesù] non c’è la legge e la giustizia legale, ma l’amore di Dio, che sa leggere nel cuore di ogni persona, per comprenderne il desiderio più nascosto, e che deve avere il primato su tutto» (Papa Francesco, Misera et Misericordia, 2016, 1).

Non lasciamoci prendere dalla “cultura dello scarto”. Non rifiutiamo gli altri per un aggettivo, per un etichetta. Non lasciamo crescere il rancore e la violenza.

Custodiamo un “cuore umano” come quello di Dio, rivelato da Gesù di Nazareth, il Verbo fattosi carne! Che il nostro cuore umano palpiti al ritmo del “cuore” di Dio!

- - -

Oltre alla Chiesa Evangelica Luterana e alla Chiesa Valdese, assieme al delegato arcidiocesano per la pastorale LGBT parteciperanno una dozzina tra parrocchie, movimenti ecclesiali, corali e comunità cattoliche, e diversi gruppi ecumenici e associazioni civiche.

Per la prima volta la veglia tange la famiglia religiosa carmelitana (sarà infatti Suor Maria Teresa a predicare la Parola: "Tu mi appartieni, sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno e io ti amo", Isaia 43,1.4) e quella salesiana che ospiterà l'incontro di preghiera.

Come luogo di una veglia improntata quest’anno alla speranza di un’apertura all’accoglienza sempre più ampia da parte dell’intera società, includendo la condizione degli immigrati spesso connotata dal rifiuto dell’accoglienza, dalla violenza subita e dalla negazione di diritti, è stata infattì scelta la Chiesa di Santa Chiara, altamente simbolica. Quel convento salesiano, infatti, è stato per decenni il punto di riferimento per eccellenza per i migranti a Palermo, punto d’incontro e luogo dove potevano e possono fruire di alcuni servizi, e per anni la piazza antistante trasformò nel principale spazio-luogo d’incontro delle comunità etniche africane e medio-orientali.

La veglia di preghiera verrà preceduta da un momento civico, convocato per le 18:45 dello stesso giorno in vicolo Santa Caterina, nel quale, alla presenza di rappresentanti dell'Amministrazione comunale - che patrocina l'evento - verrà posta una pietra d'inciampo in memoria di Nicola D'Ippolito, e dalla quale la fiaccolata per il superamento dell'omotransfobia marcerà per Corso Vittorio Emanuele alla volta del convento di Santa Chiara (vedi comunicato: https://gruppoalidaquila.wixsite.com/palermo/gruppoalidaquila/comunicato-stampa )

A Bergamo il vescovo Francesco Beschi Giovedì 16 maggio prenderà parte all'omonima veglia nella Chiesa di San Fermo (https://www.gionata.org/a-bergamo-veglieremo-col-nostro-vescovo-per-essere-costruttori-del-cambiamento/)


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alidaquilapmo@gmail.com

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Nessuna Parola Inutile
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Sabato 10 Novembre

dalle 16:00 alle 18:00

Laboratorio di lettura consapevole e scrittura creativa

VEGLIA PER IL SUPERAMENTO DELL'OMOFOBIA E DELLA TRANSFOBIA

17 MAGGIO 2018

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